Il tornado tra Mira e Dolo (VE) dell’8 luglio 2015
Autori:
Alberto Gobbi Giovedì 09 Luglio 2015 Sezione: Veneto Metenetwork
Intorno alle 17.30 una supercella temporalesca prefrontale ha generato un forte tornado durato quasi 10 minuti che ha colpito una fascia di territorio tra i comuni di Mira, Dolo e Pianiga in provincia di Venezia per una lunghezza indicativa di 4 km e una larghezza di circa mezzo chilometro. Vi sono stati gravi danni materiali a case, macchine e alberi come si evince dalle foto allegate, nonché una vittima, una trentina di feriti e un centinaio di sfollati.
Responsabile di questo evento vorticoso è stata una saccatura di aria fresca e secca in quota (500 hPa, vedi immagine seguente) dalla Francia in transito verso est che sulla pianura veneta orientale ha trovato condizioni predisponenti ad intensa fenomenologia temporalesca, quali tra tutte valori di temperatura di rugiada tra 24°C e 26°C dovuti al campo di alta pressione dinamica di matrice africana presente sull’Italia nei giorni precedenti.
Un ruolo chiave probabilmente è stato svolto da un minimo di bassa pressione al suolo sul ferrarese orientale che ha generato un flusso sciroccale piuttosto teso e assai umido verso l’entroterra veneto (vedi le due immagine seguenti), che va a scontrarsi con un flusso più secco da sud-ovest proprio sul padovano orientale e veneziano.
Questo scontro ha originato una considerevole convergenza dei venti al suolo che, unita a valori di energia disponibile alla convezione sull’ordine dei 3000 J/kg, ha portato al rapido sviluppo di un imponente mesociclone, il quale a sua volta, per via della rotazione, ha assunto un accentuato moto deviante verso destra (verso sud-est piuttosto che verso est). La cella temporalesca quindi, nata a nord di Vicenza, si è portata a nord di Padova e quindi sulla Riviera del Brenta mantenendo una struttura ben definita (vedi immagine al satellite visibile).
Il radar meteorologico dell’ARPAV mostra un evidente eco ad uncino sul settore meridionale del sistema e un altrettanto evidente V-notch su quello settentrionale. Inoltre, già da subito si apprezza la dimensione e l’isolamento della cella in questione con elevati valori di riflettività, tutti indizi che devono mettere all’erta.
Alle ore 16.30 la cella si trova sul padovano settentrionale e si avvicina rapidamente al veneziano con la sua imponente incudine.
Alle 17.10 inizia a definirsi il mesociclone.
Alle 17.25 si forma un inquietante funnel cloud sopra la frazione di Cazzago di Pianiga (VE) in successivo spostamento verso sud-est, in direzione di Mira e Sambruson di Dolo.
Alle 17.30 il tornado è pienamente operativo e inizia la sua attività distruttiva come si avrà modo di osservare nelle successive foto.
Nel contempo, immediatamente a nord del tornado inizia una violenta grandinata mista a pioggia con chicchi di varie forme fino a 5 cm di diametro.
Una prima analisi dei danni compiuta subito dopo il passaggio del vortice suggerisce un grado EF3, senza escludere alcune punte con velocità pari al grado EF4 (venti quindi compresi in un range indicativo tra 250 e 300 km/h). Tuttavia, si rammenta che è assolutamente necessaria un’approfondita analisi dei dati raccolti per classificare l’intensità del tornado in questione.
In particolare, si osservi come è stata ridotta “Villa Fini” a Dolo da questo tornado (confronto prima e dopo):
Altra immagine di quel che resta di Villa Fini dall’alto (foto Vigili del Fuoco).
Seguono altre foto dei danni rilevati al suolo.